Il caos da cui veniamo di Tiffany McDaniel, Edizioni di Atlantide, 2021
"Caos. Un termine che indica confusione, disordine, un caleidoscopio infranto d'irrequietezza. In fisica designa ciò che esisteva prima della creazione dell'universo: il nulla informe. Nella mitologia greca, Caos è l'essere primigenio.
Qualcuno può pensare che la mia famiglia corrisponda a tutto questo, una madre e un padre in un vortice di irrequietezza, Figli che vivono nel disordine, nella confusione assoluta. Questo siamo noi, i Lazarus. Un caleidoscopio infranto. Sì forse siamo il caos. Ma è stato una meraviglia esserlo. Ci faremo le nostre ali con il caos da cui veniamo, perchè è attraverso il caos che abbiamo imparato a volare".
Questo libro è la storia di Bitty Lazarus-l'Indianina, e della sua famiglia, tra gli anni '50 e '70 del Novecento in uno sperduto paesino dell'Ohio "dove tutti i serpenti nascosti nell'erba saprebbero in che modo gli angeli hanno perduto le loro ali.."
Questo è uno sconvolgente romanzo di formazione, in cui attraverso l'incredibile immaginario dei nativi americani l'autrice dipinge, pagina dopo pagina, una realtà di pura poesia.
Ogni frase, ogni riga, racchiudono in sè una tale intensità, che è difficile leggere senza soffermarsi su ogni parola, su ogni aggettivo, impossibile non lasciar entrare dentro di noi il lirismo di ogni immagine per farne un tesoro da conservare e custodire gelosamente.
Tutto in questa storia è talmente estremo e al tempo stesso talmente commovente da costringerci continuamente a fermarci, a sincronizzare il battito del nostro cuore a quello delle parole della scrittrice.
Sin dalle prime righe assaporiamo l'indimenticabile bellezza di una storia durissima, a tratti terribile, seguendone il filo sottile, ma sempre teso, restando in qualche passaggio senza respiro: vicende in cui le azioni degli uomini sono intimamente, visceralmente legate agli eventi degli animali e della natura che tutto circonda nel cerchio della vita.
"Ma cos'è l'eternità se non un'intricata bestemmia?
Se la portassimo giù sulla terra, l'eternità sarebbe un susseguirsi di vette lontane."
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